lunedì 1 gennaio 2007

Povera terra mia....

Sono le 18.00 e finalmente alcune gocce di pioggia fanno capolino dopo una lungo periodo.

In Trentino non cade una goccia di pioggia dal 21 ottobre 2006 ma stranamente le piste da sci, a partire dal ponte di sant'Ambrogio, sono tutte perfettamente innevate.

Il trentino ha 1304,95 km di piste da sci (dati del 2005) e non nevica!!!!!!!

Ma allora da dove viene la neve? Semplice dagli appositi cannoni spara-neve che però sono tutt'altro che ecologici.

Pompano acqua provocando gravissimi scompensi alle risorse idriche, consumano energia e creano una neve a cristalli tondi che è pericolosa per chi scia perché rende le piste troppo veloci non tenendo conto, poi, dell'abissale differenza che c'è, in termini di rischio, fra il cadere sulla neve ed il cadere sul ghiaccio.

Ma la beffa (nevicherà sempre meno, secondo gli esperti) è che si prevede di ampliare gli impianti esistenti e di crearne nuovi.

In Trentino abbiamo già distrutto nell'ultimo periodo la Marmolada e la Val Giumela. Il Traffico nelle nostre valli è insostenibile, manca la cultura della Montagna. Ma chi te lo fa fare di rimanere in coda tre ore per andare da Cavalese a Canazei? Qual'è l'impatto ambientale del fiume di macchine che si muove nel nostro delicato ambiente alpino (Per poi fermarmi il mio panda 750 catalizzato perché qualche esperto ha detto che inquina più di un Suv euro 0 da 3000 cc di cilindrata!!!!) durante la stagione invernale?

Il territorio trentino è in mano ormai agli interessi economico-turistici che non rispettano minimamente l'ambiente e si stanno commettendo scempi che secondo il mio parere non porteranno a nulla, anzi.

Mi immagino la delusione del turista che viene qui e spera di respirare aria buona, (avete mai provato ad essere a Moena (1.148 mt) nelle ore di punta?), vedere la famosa natura incontaminata del Trentino ed immergersi nel relax più totale come decanta la pubblicità delle nostre APT ed invece si trova nel traffico, nel caos e nell'inquinamento.

Vi invito a leggere questa lettera della signora Angela Chiocchetti che riassume bene la delusione e l'inquietudine di quelli come me, che amano la montagna e la propria terra e che desiderano mostrare all'ospite la vera essenza di questi luoghi. Forse nel turismo blisterato e finto non c'è piu spazio per i valori? ...Povera terra mia.



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